sabato 23 ottobre 2010

Quello che non avete mai osato chiedere

Il tipico approccio di colui il quale si iscrive alla facoltà di giurisprudenza è piuttosto fantasioso.
Merito dei vari Codice d'onore, JAG, e, quella che preferisco, Elle Woods.
Si immaginano scene di ciceroniana memoria con il giudice (il sogno dell'esistenza della giuria viene infranto all'esame di procedura civile) che pende dalle nostre labbra mentre noi scioriniamo sicuri inappuntabili argomentazioni giuridiche.
Sognamo le aule, sognamo le toghe, sognamo la gloria.
Ebbene, nulla di più falso.
Cominciate a eliminare il luccichino stile Occhi di Gatto dalla vostra giuridica dentatura.
Il vostro approccio con le aule di tribunale sarà piuttosto confuso.
Vedrete sul fondo una moltitudine di tipi umani che cercano di entrare in una piccola stanza di un paio di metri quadrati.
E al che vi chiederete se siete andati in tribunale o al mercato.
Vi guarderete intorno spersi e vedrete soggetti trafelati e sudati che reggono pile e pile di quelli che assomigliano a dei fascicoli giudiziari. Sì, il luogo deve proprio essere quello.
Cercherete di farvi spazio in quella stanzetta.
Lo spazio vitale concesso a ciascuno è minuscolo, meglio tenere le penne a portata di mano perchè non riuscirete a ravanare nelle vostra borsa.
Tra la moltitudine vedrete una sorta di tavolo e un soggetto (che a volte riesce ad essere alto un metro o poco più) assiso dietro.
Bene,quello è il giudice.
Si, quello che si vede piccolino da lontano, quello che guarda i fascicoli come se fosse Cerbero e che concede rinvii come se piovesse.
E che si infuria quando gli avvocati mandano dei poveri praticanti ignari dei fatti di causa (e fidatevi, 9 volte su 10 voi sarete quegli ignari praticanti).
L'udienza tipo non si svolgerà semplicemente per darvi la possibilità di dare sfoggio della vostra incontenibile sapienza ma si svolgerà più o meno così:
- messa a turno del fascicolo (guai ad esercitare magheggi sul divino Turno, si rischia il linciaggio).
- attesa interminabile (si sa, ci sono dei signori giudici che, pur fissando l'udienza per le 11, arrivano sistematicamente alle ore 12. Quello che le cancellerie non comunicano è che, evidentemente, tali magistrati provengono da fusi orari diversi da quelli in uso in Italia).
- presentazione davanti al giudice.
A questo punto, se avrete un P.i.C. che vigilerà sulla vostra immagine, pretenderà che vi presentiate al giudice non in All Stars e giubotto di jeans ma in giacca doppio petto. Non pretenderà i tacchi perchè avrà pietà di voi.
Il giudice vi guarderà per trenta secondi con un aria che varierà dal "tenero, un nuovo praticante" passando per "''mbeccile sbrigati che ho cose migliori da fare che ascoltare le tue inutili ciance" e per finire,quelli che preferisco, in "Io sono la Cassazione".
Il tutto durerà variabilmente dal minuto al minuto e mezzo durante il quale avrete sviluppato una gastrite che sarà solo il prodromo di tutte le malattie ansiogene che porterà la professione.
Ecco, questo per dire che mi piace un sacco fare l'avvocato.
O quanto meno provarci.
Passando a cose frivole, oggi presento una borsettina a mano carina, carina, carina, realizzata in broccato vintage e con una nappina molto sbarazzina









Ragazze, ovviamente questo è per voi, così da non sentire troppo la mia mancanza...questa settimana pensatemi ;)

giovedì 21 ottobre 2010

Sconti, sconti,sconti

In attesa di un nuovo, interessantissimo (!!) post vi propino una comunicazione di servizio.
Ehm.
Schiarimento di voce.
"Dlin dlon. Si comunica alla gentile utenza che da stasera fino alla mezzanotte di domenica 24 ottobre, sulla Halloween collection verrà effettuato uno SCONTO DEL 15% + LE SPESE DI SPEDIZIONE con prioritaria GRATUITE. Dlin dlon"
E quindi in sostanza:
Borsa grande con zucca: 30 euri;
Pochette con scopina dorata: 17 euri;
Borsellino con zucca: 13 euri;
Venghino siori e siore!

venerdì 15 ottobre 2010

Questioni di principio

Tornata al lavoro da appena tre giorni ho già accumulato una mancanza di ore di sonno da vincere il bambolotto ninno nanno in palio.
Dall'alba al tramonto- e spesso molto dopo- mi arrovello su questioni giuridiche e talvolta culinarie.
Vorrei essere una e trina per poter cucire, scrivere e fare i compitini per la realizzazione del sito.
Mi rincorrono la collezione nippon e la nuova Queen, gli ordini e i prossimi regali di Natale ( a proposito, cominciate a pensarci bene bene :), il tessuto che ci seppellirà tutti e il canide che per scendere a far pipì deve essere adescato da una coscia di pollo.
Nonostante ciò, e nonostante io debba immantinente fuggire  allo studio legale dove tutta la crew mi aspetta a braccia aperte e con una lettera di diffida in mano, devo rendere pubblica una mia riflessione.
Anzi, facciamo due, ma giusto per dovere di cronaca.
La prima:
Io non amo i link di Facebook.
Non amo quelle cose ovvie da adolescenti con le frangette tipo Yorkshire e trucco da pornostar.
Non amo i "Ho solo un difetto: sono troppo buona" che diamine, l'avesse detto Madre Teresa di Calcutta, chapò, ma tutto il resto del mondo no, no e poi no.
Non amo i "Odio la falsità, l'arroganza e la cattiveria".
No cara, a me piacciono, le adoro.
Adoro quando parlo con le persone arroganti, adoro sapere che la mia amica che dice di volermi bene alle mie spalle racconta la mia vita minuto per minuto e soprattutto amo, letteralmente, quando la mia capo ufficio, casualmente, versa il suo costosissimo rouge noir sulle mie note appena scritte,e un minuto prima che chiuda l'ufficio. L'ultimo giorno.
Ma soprattutto, quello che detesto dal profondo, quello che mi viene l'orticaria solo a pensarci, quello che istituirei la pena di morte con voti favorevoli a grande maggioranza, sono quei link pieni, infarciti e rimboccati di ERRORI GRAMMATICALI O DI SINTASSI.
Seriamente.
Posso passare sopra a tutto.
Posso passare sopra ai vari unatorta/lavoro/acconciatura/smalto/calzini/mutande/mododimorire per ogni segno zodiacale.
Con un sopracciglio alzato. Anzi due. Ma lo accetto.
Ma tu, che scrivi link cretini che già per il sol fatto che li pensi, mi verrebbe il dubbio sulla tua esistenza nel mondo, almeno controlla che in quelle DUE righe ci sia una sequenza semplice: SOGGETTO-VERBO-COMPLEMENTO.
Detto questo, passiamo alla questione number two.
Qualche settimana fa mi contatta una signorina che, semplicemente, utilizza 34 messaggi di fb per ordinarmi una pochette elegante con determinate caratteristiche che però, non condividevo.
Ma si sa che la cliente ha sempre ragione e allora, proviamoci, infondo, mi dico, non è che se non piace a me non può piacere a nessuno.
La signorina però ha un problema. Ha una ricorrenza e vorrebbe la borsa in brevissimo tempo.
Io cerco di accontentarla, accantono degli ordini precedenti ma, mi dico, in fondo ha una ricorrenza, la capisco, ci tiene a fare bella figura.
Finisco la borsetta prima del previsto e glielo comunico.
Lei tutta contenta mi chiede una foto.
Della foto la ragazza non rimane molto contenta (proprio per i motivi che mi perplimevano all'inzio) ma le faccio notare che mi sono attenuta scrupolosamente alle sue indicazioni.
Mi chiede se è possibile fare delle modifiche, proponendone addirittura di tridimensionali, ma io mi rifiuto nettamente perchè si rovinerebbe tutto il tessuto sottostante.
Bene, mi aveva assicurato che avrebbe comunque preso la borsetta - come avrebbe fatto qualsiasi persona conscia di aver concluso un contratto con un'altra -.
Infatti.
La signorina mi ha anche brillantemente tolto l'amicizia su fb.
Ma io non demordo.
Quella borsetta la vedrete presto su questi schermi, fatta a modo mio e ad un prezzo proprio stracciato!
Parola di lupetto.

domenica 10 ottobre 2010

Fare i conti senza l'oste

Una settimana fa scrivevo e salvavo in bozza questo:

"Lo studio legale povero e abbandonato ogni tanto mi reclama tramite la P.i.C ma io svio, sorrido, faccio la gnorri per non sostenere il suo sguardo tremebondo. Ma io strenua - e con una certa dose di pelo sullo stomaco - vado avanti nel mio soggiorno marittimo. Forte soprattutto del fatto che qui, nel ridente paesiello, per me la vita non ha una dimensione temporale con tutti gli annessi e connessi.
Tipo.
Mi son portata dietro si e no due pantaloni di tuta e qualche orrida maglietta stipata in qualche cassetto dimenticato. Quelli in cui conservi i capi più orripilanti che possiedi ma che non butti perchè "ti pare peccato". E poi li tiri fuori per improbabili gite fuori porta con lo zio Alfonsino che tanto è ceco e non vede una mazza.
Poi però ti parte l'abbassamento di coscienza. E quando ti manca la dimensione temporale non ti accorgi che sei andata nell'unico supermercato/centro commerciale della zona vestita con:
- tuta di un indefinibile colore tra il grigio topo morto e il grigio cinquecento metallizzata graffiata
- maglietta Lee risalente agli anni novanta anch'essa di un indefinito verde acqua (ma quel colore è sempre stato indefinito)
- infradito di paglia
- ( e qua arriva il pezzo forte, siamo al limite dell'articolo vintage) maglione Chacarel oversize che un tempo era blu. adesso è sul...blu scolorito (sia chiaro, io adoro questo maglione)."

Bene.
Una settimana fa.
Ieri o l'altro ieri mi telefonano la P.G. e la P.i.C.
Prima con voce garrula mi informano che mi seguono sempre qui dal blog (ragazze, mi raccomando, non mi spiumate il portapenne mentre non ci sono) e che apprezzano la collezione Halloween. E questa è, come si dice dalle mie parti, a stricata dò cuttuni sciusu prima dà 'gnizioni*.
Poi l'annuncio, la doccia fredda.
I mastri ti reclamano per farti un discorsetto - per pochi eletti, aggiunge una P.i.C. sollevata dal fatto che mercoledì mattina alle 9.00 sarò con lei a scarpinare per le scale del tribunale - e qua mi parte l'ansia.
Ok, signori, lo so.
Sono fuggita qui tre mesi orsono. Tre mesi in cui ho lavorato, lavorato, lavorato.
Il rientro è alle porte.
Adesso mi sono beccata pure un raffreddore da vicks e rinazina.
Qui piove da tre o quattro giorni e l'unica cosa da fare sarebbe rinbecillirsi davanti alla tv.
Ci sono in ballo tante cose (in primis il sito in costruzione www.narcysaretrochic.com) e vorrei sdoppiarmi in tre o quattro moltiplicando la mia giornata, non in 27 ore (come scriveva una giornalista sulla mia rivista scientifica preferita) ma almeno in 48.
Di giorno avvocato o presunto tale, in pausa pranzo blogger culinaria, di notte borsettara.
Ma credo di essermi già lamentata di questo.
E' solo che ho talmente tante idee da realizzare che vorrei avere anche tanto tempo da dedicare a questa cosa che mi piace veramente tanto.
Bene, due righe di lamentele bastano per oggi.
Sono i fazzoletti che non bastano mai.
Oggi presento una borsetta realizzata qualche tempo fa (già felicemente nelle mani della sua mamma) ma che per svariati motivi posto soltanto adesso.
Si tratta della rivisitazione (qui solo pezzi unici siori e siore) di un modello piaciuto moltissimo






Si tratta di una borsetta a spalla in tessuto damascato con interno in raso viola.


La chiusura è con cerniera.
Ho poi realizzato una falsa broche applicando perline e cristalli swarovsky






Le foto son pessime, le descrizioni anche.
Ma siate clementi, non si può pretendere granchè da qualcuno strafatto di zerinol e vicks.



*per i non indigeni traduco letteralmente: "lo strofinio dell'alcol sulla pelle prima di una iniezione". Però così non rende :D

mercoledì 6 ottobre 2010

Mini collezione Halloween

Con l'autunno le foglie dovrebbero cadere.
Il problema è che davanti a mia c'è l'Africa e l'autunno sembra non arrivare ancora.
Foglie verdi e giornate da mare caratterizzano questo che è l'ultimo scorcio d'estate.
Nel resto del paese però il tempo è da zucche, streghe, scope e gatti rognosi ed è quindi tempo della mini collezione Halloween.


Si tratta di due borse più grandi, una pochette e un borsellino.


Shopper in gabardine di cotone nero con zucca interamente ricamata a mano (E. 35)


Interno foderato in raso arancio. Misure 40 cm(larghezza)x 32 cm(altezza)



Borsetta a spalla in gabardine di cotone nero con gatto (ispirato a quello di "Le Chat noire") con luna piena


Il micio è ricamato in cotone perlè grigio e al posto degli occhi sono applicati due swarovsky trasparenti. Le vibrisse e la luna sono realizzate con matassina mulinè metallizzata dorata. Applicazione di paillettes arancioni (E. 30)


L'interno è foderato in raso arancione. Misure 33 cm (larghezza)x 27 cm (altezza)


Pochette in gabardine di cotone nero leggermente imbottita con ricamata una scopina e una falce di luna. (E. 20)


La scopina è realizzata con matassina mulinè metallizzata, la luna con cotone perlè grigio. Paillettes arancioni applicate.


Interno foderato in raso nero. Misure 24 cm(larghezza) x 23 cm (altezza)

Borsellino con applicazione ricamata interamente a mano, leggermente imbottito (E. 15)


Interno foderato in raso arancione. Misure 18 cm (larghezza) x 15 cm (altezza)


Ogni pezzo è unico e non riproducibile.
Una mini collezione dai piccoli prezzi ;)