mercoledì 28 luglio 2010

Fantasie anni '60?

Constatato che nell'ameno paesino è complicato comprare anche un deodorante, passo all'illustrazione dell'ultima fatica borsifera.
La Praticante Gaudente mi ha richiesto una borsetta da accoppiare ad un suo recente acquisto scarpifero di colore bianco, marrone e beige. Non dimentichiamoci che la P.G. ha un dolce pargolo di 3 (ho indovinato?) anni e quindi: borsa a mano o a spalla? E con la borsa a mano come la inseguo la creatura se mi sfugge? Però a spalla è meno elegante ...
Il tutto chiaramente si conclude con un "fai tu" che, da un lato è rassicurante perchè significa che ci si fida di me, dall'altro apre gli scenari apocalittici dell'" adesso come la faccio?" e crisi di ansia da prestazione.
Ad ogni buon conto, ho tagliato, imbastito, cucito, scelto passamanerie et voilà, la borsa per la Praticante Gaudente è pronta


Il dilemma "borsa a spalla o a mano" è stato risolto con un manico che ha una lunghezza tale da non essere troppo corto per portare la borsa a spalla, nè troppo lungo per portarla a mano.


Il tessuto ricorda un pò le fantasie optical anni '60/'70 ed è un misto seta con tutti i colori richiestimi dalla P.G.


Ho decorato la parte frontale con rose in passamaneria di tulle color panna e marrone.



L'interno è foderato in raso color nocciola.
Essì, alla Praticante Gaudente è piaciuta.
Che sollievo!!!

sabato 24 luglio 2010

14 agosto 1945

Ho scoperto da poco che esistitoun fotografo di nome Alfred Eisentaed.
Wiky me ne ha fornito una descrizione appena adesso.
Eppure è da qualche anno che ne ammiro il lavoro. Non in maniera sistematica, è chiaro. Ma ogni volta che ammiro una sua fotografia, rimango incantata dalgli attimi che ha saputo cogliere.


Le dame al ballo


E altri meravigliosi scatti. Ma soprattutto questa


E' stata scattata il 14 agosto del 1945, alle celebrazioni per il V-Day a Times Square.
Da tale bellezza è partita l'idea della linea Memories.


Borse dedicate alla memoria, al mito.


Con particolari d'effetto


E la cura dei particolari di sempre.

mercoledì 21 luglio 2010

Diete estive

Si sa che l'aria marina mette appetito.
Nel mio caso le attenzioni mangerecce, purtroppo, non si rivolgono a fresche lattughine, insalatine di pomodori e verdurame vario.
Ovviamente mi viene fame di gelati, gelatini, pasticcini e in genere roba da collasso glicemico.
La scorsa estate, la premiata ditta "Narcysa e Co.", si manifestava in una routinne gastronomica che avrebbe fatto impallidire una squadra di affamati giocatori di Rugby.
La cena/pranzo tipo consisteva in una leggera pasta che in genere era frutto degli avanzi del frigo. In essa, giubilanti, si mischiavano salumi, mascarpone, parmigiano, provolette affumicate e non, panna e, solinga,qualche verdura di risulta che si sa, anche il tocchetto di melanzana (ovviamente rosolato goduriosamente nel burro) permette di dire che COMUNQUE, è una pasta vegetale.
Dopo tale pantagruelica pietanza, la premiata ditta di spostava verso il centro del ridente paesino marittimo.
Sul lungomare si incontrava il chioschetto di crepes.
Quell'odorino ammaliante e l'aria salmastra creavano un connubio al quale era impossibile resistere.
Nutella e noccioline. Assolutamente d'obbligo.
Dopo la sosta (non pensate, anche il canide approfittava infingarda di tali leccornie) si continuava la passeggiata.
Qualche centinaio di metri (ebbene sì, il pease sarà lungo tutto quanto un paio di kilometri)e si incontrava un luogo che già dal nome non lascia scampo.  
Tutto gelato.
Della serie nomen omen, paradiso del frappè gelato e panna, ci si rinfrescava dalla calura estiva con densi e lipidici bibitoni che venivano sorbiti amenamente guardando le barche dei pescatori scivolare pigramente tra le onde.
Tutto ciò ha portato, in una sola settimana, un aumento considerevole di peso da parte di tutta la crew che viene attribuito alla sottoscritta.
E che è stato smaltito soltanto adesso, a ben un anno di distanza.
Ma veniamo ad oggi.
Dimentiche dei bagordi mangerecci passati, io e la C.p.E.- recentemente e allegramente ritornata single (per le candidature a fidanzati amorevoli e premurosi inviare una mail con curriculum e foto a narcysa@hotmail.com astenersi perditempo) ci stiamo cimentando in una dieta ferrea.
E non parlo di riduzione di porzioni. Entrambe mangiamo più o meno come due uccellini.
Il problema è il "cosa" mangiamo.
Un tripudio di verdure, ortaggi e tuberi che a fine estate mi conferiranno la siloutte smilza e algida di una sdegnosa zucchina.
Passi il fatto che anche la Roccia viene costretto a cetrioli e pomodorini.
Passi il fatto che il massimo della goduria rinvenibile nella dimora marittima sono i Kellog's Corn Flake classici.
Passi il fatto che non mangio più tre/quattro gelati al giorno come merenda/spuntino/digestivo.
Ma mia sorella non può portarmi al supermercato (l'unico segno di vera civiltà in questo Postaccio) e cercare di corrompermi PRIMA con le lunette al burro e DOPO con un'intero banco frigo brulicante di Kinder Pinguì!!
E visto che NON DEVO PENSARE A MANGIARE SCHIFEZZE (nondevomangiareschifezzenondevomangiareschifezza), ravano nel mio carrellino delle stoffe e creo.
Unendo l'utile al dilettevole.


Borsetta a mano realizzata intrecciando rafia naturale e cotone cablè


Particolare della lavorazione ad uncinetto. Ad uncinetto è realizzato anche il bordo a festoncini, anch'esso in cotone cablè verde.


L' interno è realizzato in una tela di cotone verde con fantasia fiorata bianca (che personalmente adoro)


Ideale per una passeggiata al meriggio sulla spiaggia con indosso un vestitino leggero e delle infradito...magari in tinta *.*
Accanto a questa deliziosa borsetta ieri sera, ho finito di realizzare ( per la verità giaceva povero e incompleto da qualche settimana) il borsellino coordinato con questa borsetta , primo esemplare della linea "EtnoChic".


 Le misure sono 10x17 ed è ideale come borsellino, porta documenti, porta occhiali (ma prevedo di realizzare una linea imbottita appositamente per questo scopo)... insomma, porta tutto quello che vi pare!


Realizzato in gabardine di cotone verde mela, decorato con telaietti interamente realizzati a mano in filo di cotone. Al centro è cucito uno swarovsky trasparente.

lunedì 19 luglio 2010

Fra Diego

Tutta la  premiata ditta "Narcysa e co." si è spostata al mare da qualche settimana, come ho precedentemente comunicato ai lettori.
In questo ameno e ridente paesino marittimo, appena sotto Taormina (che io affettuosamente definisco "Il Postaccio" a causa dei vari disservizi a cui l'efficientissima amministrazione comunale ha abituato turisti, residenti e villeggianti), trovare una cerniera è facile come trovare Brad Pitt e Angelina Jolie come vicini di tavolo al ristorante.
L'ufficio Postale è uno e, pare, ad esclusivo appannaggio dei residenti.
Per dire, se sei un "forestiero", hai voglia di fare la muffa con i tuoi pacchi.
Nonostante ciò, mi cimenterò presto nella spedizione "Da Giardini con Amore".
Il ridente paesino, luogo di riposo per il corpo e per la mente, non lascia certo le necessità dell'anima al caso.
Solerti sacerdoti (non ho mai capito se propria sponte o richiamati da oltrensisti cattolici del luogo) si dedicano alla cura spirituale delle pecorelle in bikini.
Le funzioni, com'è anche logico, vengono svolte in luoghi di fortuna ma tanto, si sa che Chiesa è praticamente ovunque si preghi insieme (Matteo 18, 20) e quindi, verso le 19 una torma di aitanti ultrasessantenni, si incammina gloriosamente lungo il viale del villaggio turistico locale per utilizzare, a mò di navata, il piccolo anfiteatro.
Ora, normalmente, un villaggio turistico è, per antonomasia, luogo godereccio e caciarone.
Se poi aggiungiamo che ieri c'era anche il tradizionale Jam Camp il risultato è che mi dimenavo sulle note di YMCA mentre il sacerdote sistemava l'altare di fortuna.
Il Sacerdote stavolta non era il parroco locale che è solito presiedere le celebrazioni.
E neanche padre Lamberto che viene tutti gli anni dal Congo.
No,era diverso, un francescano.
Francescano che ha parlato in palermitano tutto il tempo, che gesticolava come un giudice di mia conoscenza (indizi per la P.i.C e per la P.G : ha un fratello simpatico come un mal di denti, in un'altra vita deve essere stato un prestigiatore, ti ringrazia per aver fatto udienza con lui. Se ancora nn avete capito chi è vi dico che il suo nome comincia per L. e finisce per O. Allora, la uno, la due o la Tre??? :D) e che, commentando il Vangelo (Luca 10, 38-42) ed esaltando la virtù di Maria che ha lasciato tutto per ascoltare la Parola, ha terminato la sua omelia dicendo (sempre in palermitano, non ce lo dimentichiamo)
"E macari vero cà su Marta non trafichiava, Gesù non manciava!"*
Detto ciò e avendo rallegrato i gentili lettori con freschi aneddoti, mi accingo a postare le foto delle novità che mi suggerisce l'aria marina!


Borsetta a mano, da sera, realizzata in tessuto tono su tono nero, lo stesso utilizzato per la borsa della P.i.C, con delle rose viola in passamaneria su tulle e con un laccetto per attaccarla al polso.



L'interno è foderato con raso viola


Altra novità (accanto alle splendide foto bucoliche che vi sorbirete fino all'autunno) è il fermaglio decisamente charleston che ho creato.


 Base ricorperta in tessuto a base cadì verde scuro, decorata con un cappellino nero con perla, veletta a pois e grande piuma di pavone.
Ideale per rendere speciali anche le acconciature più semplici!
(chiaramente non nel mio caso nel quale si evince in tutta la sua chiarezza visiva la innegabile parentela con cugino IT )




* Traduzione per i profani: "Se Marta non si fosse attardata nelle faccende domestiche, Gesù non avrebbe avuto nulla da mangiare"




giovedì 15 luglio 2010

Intervista!!!

Direttamente dal modaiolo "Le Frivolezze di B." un'intervista alla sottoscritta che non si può fare a meno di leggere!
Ringrazio la gentilissima Fabiana per aver voluto sbirciare attentamente tra le mie creazioni :)

domenica 11 luglio 2010

Post fiume

Scrivo collegata da una chiavetta gentilmente sponsorizzata dalla Roccia.
Innanzi a me Olanda e Spagna si contendono il titolo mondiale e io incrocio le dita per il mega up che sto per accingermi a fare.
Trasferita a mare con C.p.E. e canide, non mollando per un solo secondo la macchina da cucire e il mio fidato carrellino delle stoffe, avendo precedentemente ascoltato e subito gli strali della rabbia della P.i.C e della P.G. per averle lasciate sole, eccomi qui, miracolosamente senza il solito, devastante attacco da parte di sciami di fameliche zanzare tigre (santo subito l'inventore delle zanzariere)  ad approfittare di una scorrevolissima connessione.
E che l'up sia veloce!
Tempo fa mi è stato ordinato un regalo per una sposina: un set di bustine porta biancheria.
Mi è stata data carta bianca e io ho pensato di utilizzare un'unico indirizzo cromatico, un connubio di rosso e  bianco.
Per lo sfondo bianco ho scelto un ottoman bianco, i dettagli rossi sono stati ricami, farfalle, bottoni, nastri di raso, swarovski o tessuti operati.



Si tratta di due bustine porta calze


Una con sopra ricamati dei rami di corallo rossi, l'interno è foderato in raso color crema


L' altra è esternamente molto semplice, bianca con bottone bianco


ma foderata internamente con una stoffa molto particolare, con dei ricami argentati


Due bustine porta biancheria, una foderata internamente con un raso color crema e decorata con un grande bottone smaltato rosso a forma di fiore



E l'altra molto semplice ma decorata da un ricamo chiamato fondino messicano con l'aggiunta di perline


L'interno è foderato in raso rosso


Una bustina porta sottoveste


decorata con una farfalla e foderata internamente con un tessuto con disegni tono su tono


Infine una bustina porta pantofole ricamata con rami di corallo e una stella marina con al centro quattro swarovski rossi

Ce l'ho fatta.
La chiavetta si è comportata egregiamente.
E il polpo Paul aveva ragione.

lunedì 5 luglio 2010

Petizioni di principio

Oggi, mentre si concludeva la solita calda, afosa, stancante giornata di girin giretti per i tribunali, salutato Catarella, io e la P.i.C scendevamo le scale dell'uscita di servizio, quella riservata ad avvocati e magistrati.
Improvvisamente, un centauro spericolato ed indisciplinato, sale sul marciapiede rischiando seriamente di investire la mia compagna di sventure. La blocco per le spalle, lei si spaventa, temendo, più che il centauro assassino, un inesistente insetto svolazzante dal quale l'avrei salvata.
La guardo e le dico:"Allora, non ci siamo capite, Io mi faccio ammazzare e Tu li denunci, non viceversa che poi m'incasino con l'iscrizione a ruolo!!"

domenica 4 luglio 2010

Di chiavi, borsette e spilline

L'ondata di caldo asfissiante che sta attanagliando la penisola ha, momentaneamente, risparmiato questo angolo di profondo Sud regalandoci una leggera brezza e un bel sole.
L'estate ci viene incontro prepotentemente e rinfrescarsi al bar è una cosa sacrosanta e giusta.
L'altro giorno - per la cronaca, ultimo di pratica - io, il dott. Calì, la collaboratrice Gled (riesce a trovare delle candele che miracolosamente profumano quando sono accese), il notaio ed un cliente ci dirigiamo appunto al bar. Caffè per tutti eccetto me che ordino crema di caffè.
Per chi non lo sapesse trattasi di bevanda cremosa al sapore di caffè che viene servita in piccole tazzine trasparenti, piattino e cucchiaino.
Una sorta di Coppa del Nonno senza gelato.
Io comicio piano a saggiarne la morbida consistenza con delicate cucchiaiate.
Una, due, tre.
Noto che gli altri hanno finito i loro caffè.
Il dott. Calì già comincia a incamminarsi verso lo studio seguito dal notaio e dal cliente, io ho ancora mezza tazzina che mi scruta meditabonda.
La guardo, guardo la Collaboratrice Gled di fronte a me che, con piglio militaresco degno della migliore Collaboratrice in Capo - che se sgarri ti legna e dopo questa citazione la prossima volta che mi vedrà mi legnerà di brutto (paece Cetty, peace!) - mi dice con un tono che non ammette repliche: "Bevitelo!"
Io mi sono limitata a posare immantinente il cucchiaino e tracannare come vodka ciò che rimaneva dentro la tazzina e correre dietro il resto della carovana che già spariva in lontananza.
L'evento della scorsa settimana è però, ben più corposo: uno dei miei tre "mastri" mi ha consegnato le chiavi dell'ufficio.
Attenzione, non tutte però, solo quelle della porta d'ingresso. Le altre - due cancelli - non ce le aveva con sè ed infondo, lo studio è al pian terreno, posso anche agilmente scavalcare le siepi, i cactus e i balconi che lo circondano.
Poco male, euforica come solo il Puffo Quattrocchi strafatto di LsD può essere, dopo essermi
esibita in dei gorgheggi di meraviglia che mettono a dura prova l'altrui giudizio sulla mia intelligenza, mi fiondo nello studio dell'altro mastro, esibendo la chiave come un Cannavaro la coppa del mondo.
Lui alza un momento gli occhi dal suo computer, mi guarda con aria di compatimento e torna al suo lavoro.
Forse quest'ultima uscita non è stata una gran furbata...
Dopo aver ricevuto la chiave del potere mi sono assentata facendo un finesettimana lungo. Molto lungo.
In tale lasso di tempo nel quale non mi dovevo domandare se avessi le scarpe adatte a correre dietro al bus (altro sport caldamente praticato nella ridente cttà di Liotropoli), mi sono dedicata a dei lavori che mi aveva commissionato la P.i.C. e che io, vergognosamente, procrastinavo (per problemi tecnici) da diversi mesi.
Risolto qualsivoglia intoppo di natura pratica ho immantinente lavorato per il Chepo e quindi:


Borsetta da sera a spalla in tessuto operato tono su tono con applicazione di fiori in passamaneria e tulle


Mi sono letteralmente innamorata di quel tessuto e delle sue onde intessute


La fodera interna è il raso verde smeraldo


Accanto a questa creazione la P.i.C mi ha chiesto una spillina versatile


Una piccola rosa di passamaneria e tulle color panna. Estiva e adattabile a tutto.