mercoledì 8 giugno 2011

Colloqui

Quello che forse pochi di voi sanno, è che un praticante legale, insieme ad una vita di privazioni e stenti, nei due anni di praticantato, deve sostenere un totale di 4 colloqui che avrebbero lo scopo di accertare che la pratica si stia svolgendo nel migliore dei modi.
All'atto dell'iscrizione all'albo viene consegnato un ameno libretto (che dalle mie parti è di un allegro blu elettrico) ove registrare le proprie fantasmagoriche prodezze giuridiche.
Di fatto, la compilazione del libretto in uno studio ove sussiste più di un praticante, viene affidata all' "anziano" donde il suo libretto diviene inesauribile fonte di "ispirazione" per gli altri con la conseguenza che per l'80% delle volte non si ha assolutamente idea di cosa si è scritto su quelle misteriose pagine.
Atti alla cui redazione il praticante ha assistito, atti predisposti dal praticante, attività d'udienza e tanti altri oscuri vocaboli rimbombano tra un'incombenza e l'altra del povero giurista in erba.
Al colloquio ci si troverai davanti un consigliere dell'ordine che, con aria bonaria, spulcerà il tuo libretto, non si troverà d'accordo con il 95% delle cose che hai scritto (soprattutto, se nella questione giuridica citata ci saranno i soliti 15 diversi orientamenti giurisprudenziali, ovviamente lui sarà di quello di minoranza e ti contesterà tutto opponendo ragionevoli quanto inutili argomentazioni)e poi ti chiederà di descrivergli minuziosamente un procedimento del quale tu hai solo e nebulosamente sentito parlare.
Detto ciò, domani ho il terzo colloquio e l'integerrima P.i.c, nonostante sia reduce da un piccolo intervento chirurgico e non venga a lavoro da qualche settimana, mi ha precettato per andare a casa sua a studiare prima di passare in studio.
Questo sì che è amore...