lunedì 5 marzo 2012

Dorata vita forense

Cominciare il lunedì mattina con una visita alla Serit, non è proprio il massimo della vita.
In primis perchè tanto, visto che devi andare dal centro al Giudice di Pace e dal lì al Tribunale, sai che fai prima a scarpinare sui sanpietrini (munita di appositi scarponi - e invidi le colleghe strafighe che stacchettano leggiadre in tribunale su stiletti che sono armi improprie - ) che a trovare parcheggio.
In secundis perchè arrivi alla Serit e prendi il numero 155.
Sul display lampeggia impassibile il n.028.
Bene.
Quando riesci a sbrigarti, a parte una sonora incazzatura con l'impiegato di turno e la sua supponenza, vorresti anche prendere un autobus MA
- l'edicola non ha biglietti.
- il Tabacchino non ha biglietti.
E allora, di tabacchino in tabacchino (tutti senza biglietti, tipo la moria delle vacche) ti ritrovi che sei già a metà strada e allora, tanto vale continuare ad andare a piedi.
Poi ti fiondi dentro al Giudice di Pace, che proprio un luogo edenico non è. Ma di fatto, a quello ci siamo abituati. Ai fascicoli gettati agli angoli dei corridoi (mi correggo, seguono l'andamento architettonico delle pareti divisorie interne in "ordinati" mucchietti), ai testimoni che stazionano impazienti rendendo impossibile il passaggio tra le aule, agli avvocati accalcati attorno al tavolo del giudice come ad una svendita al 70%.
E lì, in mezzo a quel caos primordiale, a quel disservizio imperante, a quell'aria stagnante e malsana, ti senti a casa, vedi visi familiari e spieghi ai neofiti che la fotocopiatrice, pur se programmata in A4, non concepisce che un verbale possa essere fotocopiato per intero, perchè lo legge in A3 e allora non funziona e si blocca la fila - e quando le file si bloccano sono problemi -.
E poi segui l'ufficiale giudiziario su per la scala (mai perdere d'occhio gli ufficiali giudiziari se si deve notificare qualcosa) e lui che ti dice che i capelli corti ti stanno bene e alla fine, riesci persino a notificare il tuo atto.
Poi ti sposti al Tribunale delle esecuzioni dove, in un dedalo di cancellerie e pandette, riesci ad iscrivere a ruolo la causa.
E la tua giornata è solo a metà.
No, seria, ce la posso fare.

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