martedì 16 marzo 2010

Del diritto e delle pene

Dopo la transumanza del porta penne piumato ( il nuovo collega non credeva che ne avrei davvero avuto il coraggio:D) credo di essere diventata la spacciatrice ufficiale di ovetti Kinder dello studio legale.
Si sa, il cioccolato mette allegria, risolve il muso da clienterompiballe e poi, detto tra noi, ci sta sempre.
Ho visto stipulare un mutuo da un milione di euro mentre, per cercare di scacciare l'abbiocco da vocenotarilemonocorde, progettavo mentalmente borsette e pochette.
Il tutto con un'aria altamente professionale, sia chiaro.
In tutto ciò è necessario porsi una domanda: come ho fatto in questi ventisette anni suonati a vivere senza un bustina porta calze?


Appallottolarle e trovarle soltanto perchè si estrae a pressione un centimetro quadro di licra da sotto la pila dei jeans non è mossa ulteriormente praticabile




Invece adesso stanno lì, carine e immuni da incursioni da parte di altri capi di vestiario.
Non parliamo poi della dinamica da valigia.
Non si sa perchè ogni volta che si prepara una borsa/ventiquattrore/trolley o "valigione devo star via un mese", un oggetto (soprattutto se piccolo e leggero) viene posizionato in una determinato locus della valigia. E improvvisamente, in ragione di qualche forza fisica a me ignota, il bene in questione sparisce per venire ritrovato dopo aver estratto qualsiasi oggetto dal nostro bagaglio.
Invece adesso è tutto in ordine:)






Et voilà!

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